Alza la voce, Scandisci bene, Che hai detto?
Se queste frasi vi sono familiari vuol dire che sarà capitato anche a voi almeno una volta che qualcuno non vi abbia sentito o capito. Magari vi sarete anche chiesti “Ma perché se ho parlato benissimo”. Ed è tutto normale: tra il pensare e l’articolare (bene) ci sono in mezzo l’allenamento e l’esercizio costanti. 

Tirare fuori i suoni per come dovrebbero essere pronunciati, e farlo in maniera naturale, è un processo che richiede studio e padronanza della voce, dei suoni che emettiamo. In una parola: dizione, in inglese diction.

Di cosa si tratta esattamente? E soprattutto perché è così importante per la recitazione? Come si può migliorare?

Cosa vuol dire dizione?

La dizione è il modo in cui vengono, o meglio, dovrebbero essere articolati i suoni. Non si intende soltanto la pronuncia delle parole, ma i meccanismi che a livello articolatorio stanno dietro ai suoni della nostra lingua per come andrebbero emessi.

I suoni dell’italiano, infatti, non si limitano alle lettere dell’alfabeto, perché consonanti e vocali uguali hanno suoni diversi in base alle parole e alle lettere che precedono, o in base a come si articolano. La s di casa non è la stessa di quella contenuta nella parola rosa. Pèsca con la è aperta indica il nome del frutto, mentre con la é chiusa è l’attività del pescare. 

Questi sono alcuni degli esempi più comuni che ci aiutano a capire come la differenza di apertura di una vocale, che non si segna graficamente quando scriviamo, serve a distinguere parole omografe nei casi in cui il contesto non basti a disambiguarle. Stessa cosa per bótte (contenitore), bòtte (percosse), chiése (verbo) e chièse (plurale di chiesa).

La dizione è direttamente collegata all’articolazione, alla corretta pronuncia delle parole e al suono della voce. Una persona con una buona dizione parla chiaramente, scandisce bene e “non si mangia le parole”!

Un aspetto importante dell’articolazione, infatti, sono le estremità delle parole. Senza rendercene conto tagliamo brutalmente le finali obbligando chi ci ascolta a desumere la parola che stiamo pronunciando. 

E quello che sente il nostro orecchio non sempre corrisponde a ciò che arriva a chi ci ascolta.

Il ruolo della dizione nella recitazione

Per chi recita, la voce è un segno di riconoscimento e sicurezza. La patente con cui potersi muovere tra i vari registri e ruoli mantenendo la propria unicità

In “The art of vocal acting”, James Alburger spiega come la dizione diventi ancora più importante quando si (ri)crea un personaggio. Gli aspetti della voce di un personaggio possono includere un accento specifico, il tempo, il ritmo, l’atteggiamento o altre caratteristiche di uno specifico stile di conversazione. 

Con la giusta dizione attori e attrici imparano ad essere vocalmente versatili, il che significa poter ricoprire ruoli diversi. Inoltre, la dizione è l’elemento con cui distinguersi durante le audizioni mostrando le proprie abilità attoriali.

È con la voce che si trasmettono le emozioni, le intenzioni del personaggio, che si rende un’interpretazione credibile.

Non solo suoni

Anche le pause arrivano e forti. Rientrano nella dizione perché sono molto più di un semplice intervallo di silenzio tra una parola e l’altra. Sono uno strumento potente che serve a sottolineare dettagli. Una pausa può essere di qualsiasi lunghezza, da una frazione di secondo a qualche secondo, in base al contesto del copione. È attraverso le pause che costruiamo tensione e suspense nella mente di chi ci ascolta.

Come migliorare dizione 

Oltre allo studio e all’allenamento, lavorare sulla propria dizione richiede concentrazione e consapevolezza. La concentrazione si deve avere sempre, la consapevolezza si acquisisce man mano, anche attraverso il riascolto di sé, ed è quello che permette di correggere il tiro, articolare suoni in modo più preciso, dare il giusto tono a frasi e battute. Distinguersi come attori e attrici!

Cosa fare per esercitarsi e migliorare la propria dizione? Sicuramente non smettere mai di esercitarsi, allenare i muscoli facciali e poi concentrarsi sulla respirazione per governarla, impegnarsi ad avere maggiore scioltezza, studiare e prendersi cura della propria voce. Sempre!

Esercizi di respirazione

Ci sono diversi esercizi di respirazione. Uno tra questi è 

  • sdraiarsi a terra e mettere le mani sullo stomaco
  • respirare fino a sentire il diaframma riempirsi d’aria
  • poi soffiare lentamente fuori, controllando il respiro

Questo aiuterà ad allungare il respiro e a parlare più forte. È il controllo della respirazione che vi aiuterà a sostenere lunghi monologhi o lunghe note.

Scioglilingua

Gli scioglilingua possono aiutare a migliorare la pronuncia e la fluidità. Aiutano a padroneggiare l’apertura e la chiusura delle vocali, a migliorare il tono e l’accento.

Un classico: 

Apelle figlio d’Apollo fece una palla di pelle di pollo, tutti i pesci vennero a galla per vedere la palla di pelle di pollo fatta da Apelle figlio di Apollo.

La sfida è leggerlo con naturalezza seguendo le regole della dizione per l’apertura e chiusura della e e delle o.

Studio della fonetica e dell’alfabeto fonetico internazionale 

La fonetica serve per capire la posizione della lingua e il modo in cui l’aria deve uscire quando si pronuncia una specifica consonante, dove avviene l’articolazione e se c’è o meno vibrazione delle corde vocali. Per fare un esempio:
La lettera b è una consonante bilabiale perché il suono si articola chiudendo o avvicinando le labbra, ed è sonora perché il suono è prodotto con la vibrazione delle corde vocali.

L’IPA (International Phonetic Alphabet), invece, è l’alfabeto fonetico internazionale, la trascrizione dei suoni per come dovrebbero essere pronunciati.  Da studiare e tenere sempre a portata di voce!

Ripetizione delle vocali e delle consonanti

Per fissare il modo e il luogo in cui si articolano nel nostro apparato fonatorio.

Cura della voce

Non spingere la voce al limite è prendersene cura.

La dizione è importante in tutte le performance e in generale migliora la voce rendendola più chiara e togliendone le imperfezioni. Inevitabilmente influisce sul modo in cui comunichiamo.

Come attori, attrici e doppiatori e doppiatrici recitare in dizione vuol dire avere padronanza della propria voce e soprattutto riuscire a trasmettere emozioni. Che sia su un palco, dietro una cinepresa o in voice over, la dizione è il mezzo per dare unicità alle parole che passano dalla nostra voce e rendere una performance memorabile o meno.

La dizione alla SRC

Come Scuola di Recitazione della Calabria diamo molto spazio alla dizione con un’offerta formativa che coinvolge non solo aspiranti attori e attrici. Proponiamo corsi singoli, individuali e di gruppo per tutti e tutte, integriamo la dizione in ogni LAB, dal mini al medium, e durante il Triennio Accademico la dizione è tra le materie fondamentali.
Questo perché la dizione è la disciplina con cui si può (ri)scoprire la propria voce, a qualunque età.

Vuoi (ri)scoprire la tua? Studia con i nostri docenti, contattaci!