Woody Allen, Jack Nicholson, Al Pacino, Charlie Chaplin, Meryl Streep, Anita Radcliff, Renée Zellweger, Naomi Watts, come hanno fatto questi attori e attrici di fama internazionale a essere amati e riconosciuti dal pubblico italiano pur recitando in un’altra lingua?

È il magico potere del doppiaggio! Una disciplina in cui alla SRC crediamo molto perché genera consapevolezza intorno a più aspetti dell’essere attore e attrice e potenzia le capacità espressive in maniera profonda. 

Proviamo a raccontare il perché partendo da cos’è il doppiaggio per arrivare al significato che assume per chiunque voglia recitare.

Che cos’è il doppiaggio

Doppiaggio vuol dire riuscire a sostituire la voce originale di un personaggio e restituirla in una lingua diversa con la stessa spontaneità, come se la voce fosse naturale. Non è per nulla scontato o semplice. Chi pensa che per doppiare basti studiare recitazione e avere una bella voce, si sbaglia!

Riuscire a farlo e farlo bene richiede mettere in gioco il proprio essere attore/attrice a servizio di un altro. Per questo al significato letterale di doppiaggio come “doppiare un film in una lingua nuova” aggiungiamo quello di doppio attore. Dice l’Accademia di doppiaggio:

Il doppiatore è un doppio-attore, un attore che mette la propria arte a servizio di un altro attore ma che, al tempo stesso, regala al personaggio anche un po’ di sé.

E quando il doppiaggio non c’era?
Le voci venivano doppiate dal vivo con voci straniere dietro la cinepresa, quindi non visibili e all’attore non restava che muovere le labbra e recitare afono. Oppure erano gli stessi attori a recitare le parti nella nuova lingua leggendo le trascrizioni fonetiche e non la loro trascrizione esatta. Uno dei casi più celebri è quello degli attori Stan Laurel e Olivier Hardy, i famosi Stanlio e Ollio il cui accento italiano nei loro film divenne così apprezzato da costringere negli anni successivi i doppiatori ad adottare la stessa inflessione nella voce, pensiamo ad Alberto Sordi nei panni di Ollio.

Le fasi del doppiaggio oggi

Il doppiaggio inizia sempre con lo studio del copione e la sua trasposizione e adattamento ai dialoghi per aderire completamente al contesto culturale e alla sensibilità del paese di destinazione. Si tratta di un compito che richiede grande attenzione e abilità da parte del dialoghista-adattatore, poiché spesso la traduzione letterale non riesce a coincidere perfettamente con la lunghezza e i movimenti delle labbra degli attori. È una fase delicatissima che richiede sincronizzazione anche a costo di sacrificare parte della fedeltà all’originale.

Una volta completata la fase di traduzione e adattamento, si procede con la fase di registrazione. Il film viene analizzato insieme all’assistente, e il direttore del doppiaggio seleziona i doppiatori più adatti per i vari personaggi. Successivamente, si suddivide il film in segmenti chiamati “anelli”, e si passa alla registrazione effettiva in una sala appositamente attrezzata, con leggio per il copione, microfono professionale e schermo per proiettare la scena da doppiare.

Perché aspiranti attori e attrici dovrebbero studiare doppiaggio?

Al leggio bisogna essere molto concentrati, i riflessi pronti sono fondamentali per ottenere il risultato presto e bene. Il doppiaggio permette all’attore di avere dimestichezza con i copioni, con la lettura e la comprensione delle scene. Ho notato che gli attori che fanno il doppiaggio riescono a dare subito un senso alle battute di un testo teatrale, durante le prove di lettura.

Lui è Francesco Pannofino attore, doppiatore di Denzel Washington e George Clooney, in un’intervista a Supereva.it

Il punto è proprio questo, attori e attrici che studiano e sperimentano anche il doppiaggio potenziano le loro capacità e abilità di recitazione. Acquisiscono una conoscenza della voce, dei suoi colori e musicalità maggiore. Entrano nella mente e nelle sensazioni di uno o più attori e ne esprimono le loro sensazioni e movenze. Chi ci riesce di più presta la sua voce a più attori e attrici, pensiamo allo stesso Pannofino, o Giancarlo Giannini, voce di Jack Nicholson e Al Pacino. O ancora a Oreste Lionello, voce di Woody Allen e Charlie Chaplin.

Studiare doppiaggio vuol dire apprendere tecniche di respirazione e dizione particolari che si sommano a quelle apprese come attori. Ad esempio anche come utilizzare il microfono per modellare volume ed effetti della voce. 

Alla SRC promuoviamo una formazione attoriale completa, per questo includiamo il doppiaggio come materia fondamentale del terzo anno del triennio accademico. È una disciplina che completa il percorso di conoscenza di se stessi in mezzo agli altri attraverso le sfumature e i colori della voce.

Allievi e allieve seguono il corso di doppiaggio con docenti di alto livello, nella sala dedicata al doppiaggio. Una sala professionale con attrezzature all’avanguardia dove oltre al doppiaggio si svolgono lezioni di speakeraggio, public speaking, dizione e voce, lettura espressiva.

I nostri allievi e le nostre allieve in sala doppiaggio fanno rivivere personaggi in scena. Sperimentano la responsabilità di dare vita alle emozioni suscitate dal vivo o in un’altra lingua. Si allenano seguendo il labiale, a sviluppare tempi e ritmi sincronizzati. Imparano ad essere doppi-attori e doppi-attrici!

Potresti esserlo anche tu! Partiranno a breve corsi professionali e stage che potrai seguire per formarti con grandi docenti e doppiatori.

Segui la tua stella, studia con noi.